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Alberto Biasi (1937)

DINAMICA VISIVA A1   1970   Doppia serigrafia su cartoncino e acetato trasparente / Double silkscreen print on cardboard and transparent acetate   Es. VIII/X   Firmato e datato in basso a dx dall'artista / Signed and dated lower right-hand corner by the artist   Numerazione e titolo dell'opera in basso a sx / Numbering and title of work in lower left-hand corner   Autentica dell'artista su fotografia / Artist's authentication on photograph   cm 60×60
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Giancarlo Consonni

Composizioni di incontri casuali    Il nostro conoscere più intimo è anche riconoscenza per le cose che d’un tratto cominciano a parlarci.
 Consonni passeggia d’inverno lungo le cabine dismesse, ben esposte alla vista per la scomparsa stagionale degli ombrelloni. Non hanno ancora riacquistato l’intenzione di decoro e di controllo di una facciata; vi si accostano cose quasi intatte ad altre lavorate dal tempo, dal sole e dall’acqua. Incontri casuali, in cui oggetti, superfici, materie diverse si combinano, venendo ciascuna da una propria vicenda di logoramento e riverniciatura: sono questi incontri ad essere scoperti e scelti.
 Perché scelti? C’è un filtro della memoria coltivata: il Duchamp dell’objet trouvé e poi Rothko e soprattutto Mondrian, intravisti “dal vero” nelle campiture orizzontali e verticali di questi frammenti di attrezzature balneari. Il frammento si trasfigura in una completezza, concentrata nell’inquadratura.
 Ora guardiamo, impaginate nel taglio delle fotografie, queste parti di muro o di lastre di masonite imbullonate, queste campiture di plastica nette di colore elementare e queste lamiere arrugginite, variegate dalla consunzione del sole e della salsedine, queste traverse di legno. Guardiamo questi contorni che vorrebbero esser dritti e non ci riescono, queste inchiodature spanate dal tempo: in questi sforzi imperfetti di perfezione, di qualche  bagnino manutentore, possiamo leggere, con una certa emozione, qualcosa che ci riguarda: la tensione tra ciò che vorremmo e ciò che riusciamo a fare e a essere; il perseguire un ideale, che per nostro limite si torce nel realizzarsi restando un orizzonte irraggiungibile. Queste opere di Consonni sono un perfetto elogio di un’imperfezione, che è impronta esistenziale nelle cose.   Stefano Levi Della Torre  Estratto dal catalogo della mostra astratto/concreto
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Letizia Mombelli

Il progetto Cereghin combina legni naturali lavorati artigianalmente e nuove funzionalità con materiali innovativi come il Corian. I tavolini possono essere combinati nelle tre dimensioni o utilizzati singolarmente.
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